9 Novembre 2018

Antenori dichiara su Istagram di voler mollare con il calcio

di Marcello Milazzo

Era stato definito un esempio per tutti i ragazzi del movimento giovanile, sin appena partito, con il suo trasferimento dal Venusia di Lotumolo alla Roma Under 15, dopo che nella stagione 2015/16, aveva strabiliato tutti, con le sue giocate e le sue reti nel campionato Giovanissimi Regionali. E agli esordi nel primo campionato Under 15 Nazionale, con la maglia giallorossa difatti, non aveva deluso le attese, Michelino, sempre nell’undici base, ed autore di numerose reti, nel torneo.

Ma nel secondo anno, qualcosa si è guastato, forse il cambio di categoria, dagli Under 15 agli Under 16 della Roma, ed i rapporti non ideali con il nuovo allenatore, forse anche la concorrenza diversa, tra gli attaccanti pari ruolo a lui, ma sta di fatto, che la seconda stagione romana, non è stata di certo proficua per il 2002 venosino, con il cambio ruolo, da centravanti ad ala, mal digerito dal giovane, ed ansia e malcontento, covati dentro per tutto l’anno.

Michele Antenori con la maglia del Bologna (fonte foto: applam.com)

Inevitabile è stato il suo allontanamento, con la cessione del ragazzo dalla Roma al Bologna, con suo apparente sollievo, ad inizio di questa stagione. E nella società felsinea, aveva fatto appunto le sue prime apparizioni positive, segnando anche nel Torneo Rocco, uno splendido gol di presentazione. Ma il rendimento e la voglia di emergere del ragazzo, nelle prime giornate di campionato, è sembrato nuovamente flettersi presto, a dimostrazione che qualcosa s’era incrinato dentro di lui, non ritrovando più quell’entusiasmo con cui oltre due anni fa, era partito dalla sua Venosa.

E’ di queste ore però, una malinconica lettera, con cui il ragazzo, sul profilo Istagram, sembra dichiarare conclusa definitivamente, la sua esperienza calcistica, dopo tante aspettative disattese, da sè stesso, e dall’ambiente calcistico circostante. Un ragazzo che molla davanti, ad una porta così grande spalancatasi sul suo avvenire, è sempre un fatto su cui riflettere tutti, che sia stata la nostalgia verso terra ed origini, o che sia stato il mancato adattamento ad un ambiente nuovo, la molla negativa della sua dichiarata rinuncia.

Sicuramente l’autostima del ragazzo, è calata vertiginosamente, nell’ultimo anno, e ciò sembra abbia scatenato, un rigetto sempre crescente in lui, ed anche se questa scelta, potrebbe essere dettata solo da una rinuncia momentanea, e frutto di uno sfogo estemporaneo, la vicenda di Michele Antenori, quattordicenne lucano di belle speranze, di ritorno dopo l’altalena di rendimento in settori giovanili di squadre professionistiche, ricorda e testimonia anche quella sorta di “saudade”, che attanaglia alcuni nostri giovani oggi, pur coscienti delle possibilità apertesi in orizzonti molto più ampi.

Ecco il post su Istagram di Michele Antenori:

È finita. Sarebbe inutile spiegare come mi senta ora ma sono costretto a farlo perchè molti di voi si chiedono il motivo di questa scelta. Avete presente quando vi sentite il più scarso, il più nullafacente, insomma quello che si sente sempre un po’ fuori luogo? Ecco così ho vissuto per quasi tre anni. Sono dell’idea che alla mia età si debba pensare prima a stare bene e poi al resto. Fare una cosa controvoglia non ha senso anche perché non porterà mai i suoi frutti. Chi mi è stato vicino in questi tre anni lo sa quanto io vivessi con l’ansia. La verità è che non sono mai stato bene e sono stato sempre più male per le critiche e per le cose che dicevano su di me.

Voi direte, ma che te ne frega, è normale che non tutti credano in te. Avete pienamente ragione forse, ma per come sono fatto io non è mai stato così. Quella pressione che ti senti addosso, ogni domenica che ti porta solo al giocare male e a non pensare ad altro che al fallimento. Mi sono sempre sentito il più scarso e questo viverlo molto distante da casa non fa affatto bene. Io non sono un tipo che non scherza o che sta sempre da solo, chi mi ha conosciuto lo sa bene. In quest’ultimo periodo non sono mai riuscito ad essere felice al 100%, mai a sentirmi bene. Preferivo rinchiudermi in camera da solo come ho sempre fatto e stare da solo con me stesso.

Non mi sentivo partecipe di nessun gruppo che si formasse ma non perché gli altri non mi volevano mi escludevano, ma perché tutto viene da un mio malessere che non passa più facendo due pianti in cameretta. Ho bisogno di stare bene e il calcio non mi fa stare bene, anzi mi sta rovinando trasformandomi nella persona che io non sono e non voglio essere. Mi dispiace di aver deluso molti forse con questa scelta, ma io non potevo sopportare il fatto che ogni domenica andata male mi dovessi sentire in colpa per chi credeva in me, non riuscivo più. Vi parla un ragazzo che non sta bene, perché la verità è questa, io non sono felice e per un ragazzo di 16 anni forse la felicità e il benessere contano più di tutto.

Non so se tornerò a giocare a questi livelli, tutto può essere, non prevedo il futuro, ma in questo momento il ragazzo che tutti conoscete, ha bisogno di stare bene, perché è ormai troppo tempo che non riesce a star bene. Non sono bravo a parlare, mi verrebbe subito da piangere perché non sono un ragazzo forte quindi ho preferito scriverlo qui, a chi interessasse quelle sono tutte le cose che penso e la motivazione per le quali ho preso questa scelta

 

Lascia un commento