27 Marzo 2018

TdR 2018 dalle vacche magre per i colori lucani

di Marcello Milazzo

Il gruppo Giovanissimi, col CT Borneo, nell’ultimo raduno prima della partenza per il TdR

Reiterata e ormai tradizionale delusione purtroppo, per le nostre squadre di Rappresentativa del Calcio ad 11, nel Torneo delle Regioni, che in questa edizione dell’anno 2018 tra l’altro, si fregiavano anche della partecipazione della squadra femminile, oltre che di quelle consuete delle categorie Juniores, Allievi e Giovanissimi maschili. Ma per l’ennesima volta, si torna dalla trasferta, che quest’anno vedeva impegnate le nostre selezìoni ìn terra abruzzese, con le pive nel sacco con qualche buona prova, si, offerta in un girone palesemente difficile (non ultima la gagliarda ed orgogliosa reazione in inferiorità dei Giovanissimi contro la Lombardia), ma con l’inesorabile bilancio finale, di soli due punti, nei dodici incontri complessivi disputati nei gironi di qualificazione.

Non si può difatti trascurare in un’analisi completa a caldo, della nostra spedizione, la distanza troppo marcata, esistente ed emersa tra le nostre squadre e quelle di realtà più avanzate come quelle di Lombardia, Lazio e Liguria, ma per l’ennesima volta il gap rivelatosi sul campo in alcune partite, è apparso ben più marcato di quello esistente nella realtà, con differenze non prettamente tecniche, ma di ritmi, davvero troppo nette, per essere vere.

La sensazione è quella di essere sempre vicini ad una riduzione del gap, con queste regioni-corazzate, ma di non riuscirle a colmare nemmeno nelle annate in cui il corredo tecnico, sembrerebbe poterlo permettere. Sono ormai diverse stagioni difatti, in cui le squadre vincenti nei nostri tornei regionali, spesso tra l’altro in campionati equilibrati e combattuti, nelle semifinali a tre successive delle fasi nazionali, giungono ad un passo dalla qualificazione, dando l’impressione di tenere botta, anche sul piano dei ritmi di gioco, contro realtà dai numeri molto più ingenti, come Sicilia e Calabria.

L’impressione generale però, quando dalle competizioni di club, si passa a quelle di Rappresentativa, è che qualcosa cambi in termini di attaccamento ai colori regionali, se è vera la voce che più di un giocatore diserti ogni anno la convocazione, per scelta personale, nonostante le varie intimazioni all’impegno da parte degli organi federali. In ogni caso un piano di ricostruzione d’un clima di fiducia e di motivazione, non può che non passare anche da un coinvolgimento delle società nelle scelte programmatiche, stabilendo dei fili continui tra la Federazione e i club.

Collaborare difatti, vorrà dire presa di coscienza effettiva e comune di eventuali correttivi da apporre all’organizzazione del percorso di avvicinamento al Torneo delle Regioni, partendo da un filo continuo anche riguardo la scelta delle date di raduni ed amichevoli, con un programma capillare e congiunto, che ampli e valorizzi i vari appuntamenti, dandogli delle cadenze precise e regolari, già ad inizio stagione, con l’obbligo di mantenere fede agli impegni calendarizzati.

Altro nodo, da sciogliere insieme, sarà quello della scelta dello staff tecnico (anche con il rinnovo di quello attuale), ma con un impegno professionale ben preciso, che possa prevedere lo svincolo completo dei nostri CT, da incarichi specifici nelle varie società, cosicchè dediti solamente ed esclusivamente al lavoro di Rappresentativa, lo possano svolgere appieno, con massima presenza sui campi dei big match dei campionati regionali e provinciali di categoria, nel pieno potere quindi delle proprie competenze (e responsabilità).

Di contro, la pretesa dei CT “professionalizzati” nell’incarico d’altronde, sarà quindi così, anche quella di un programma di qualità, nell’ambito delle partite e dei confronti di preparazione al TdR, con amichevoli, tornei e stage (di più giorni), tesi a sviluppare maggiormente l’attitudine della propria rosa, a ritmi più elevati ed intensi, di quelli proposti nel proprio campionato di club.

La squadra Allievi del CT Panariello, che a Settembre, ottenne la qualificazione ai quarti al T. Scirea

Non sono mancati d’altronde, compreso i tecnici dell’ultima spedizione, dei CT di qualità nelle nostre Rappresentative (ricordiamo ad esempio come Panariello, CT Allievi, vinse già un regionale col P3F e come Borneo, CT Giovanissimi, guidò per anni con ottimi esiti la Juniores del Francavilla), ma il problema della effettiva “professionalizzazione” dei Mister, alla guida delle selezioni lucane, rimane, per equiparare remunerativamente, così la figura di Mister della Basilicata, a quello di Mister dei club regionali, assicurandosi quindi impegni e dedizioni totali, molto al di là della passione e della competenza, indubbiamente insita in chi svolge un compito come questo.

Un programma capillare quindi, che potrebbe significare un oneroso impegno da parte dell’organizzazione, che dovrebbe quindi studiare un piano di tagli, per poter rendere fattibili così, nuove future ambizioni. Ma l’onere d’altronde, in un programma di rilancio, anche motivazionale delle nostre Rappresentative, dovrà pur esserci, specie se le società sapranno affiancare la nostra Federazione, in un piano congiunto d’intenti, finalizzato all’interesse comune del rilancio dell’immagine del calcio lucano, che non passi esclusivamente da eventuali imprese singole di qualche club, ma che comprenda anche una svolta nell’organizzazione del percorso verso il TdR.

Che si possa parlare bene in futuro del calcio lucano, dovrà essere fattore che giovi un po’ a tutti: dall’istituzione federale, alle singole società, ad addetti ai lavori e dirigenti, a ragazzi e famiglie, anch’esse ricordiamolo, in prima fila in termini di investimento. E per poter ottenere tutto ciò, sarà doveroso un passo indietro da parte di tutti, aprendosi al dialogo effettivo, e non solo a quello dichiarato e mai messo in opera.

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