di Marcello Milazzo
Dura vita per gli sport di contatto per la regione Basilicata, nelle ripartenze del dopo Covid 19, dopo che il parere ancora cautelativo e quindi negativo, espresso il 25 Giugno dal Comitato Tecnico Scientifico, ha demandato ai singoli provvedimenti delle varie amministrazioni regionali del territorio italiano, le disposizioni sull’apertura, a seconda della valutazione, sui pericoli esistenti in base alla situazione epidemologica locale.
Situazione paradossale per ciò che riguarda ad oggi, le regioni di Basilicata e di Molise, ovvero quelle che risultano fortunatamente, le ultime in graduatoria sulla diffusione della pandemia, sia dal punto di vista dei contagi (nel territorio lucano abbiamo assistito a lunghi periodi con giornate consecutive a contagi zero), che da quello dei decessi, mentre ancora non esiste in questi due territori, nessuna disposizione, che permetta la ripresa delle attività sportive riguardanti gli sport di contatto e di gruppo, come il calcio ad 11, il calcetto e la pallacanestro.
L’attuale mancata firma dell’ordinanza, da parte del Presidente della Regione Basilicata, Bardi, stride quindi parecchio, rispetto non solo al via libera concesso dalle altre regioni limitrofe come Puglia, Calabria e Campania, ma anche rispetto a regioni con precedente alta diffusione dei contagi, come ad esempio la Lombardia, che da oggi 10 Luglio, ha emesso l’ordinanza col via libera a tutti gli sport di squadra.
La situazione in Basilicata, oltre che ad essere paradossale in relazione all’operato di altre ordinanze emesse in territori dalle situazioni più complesse, sta penalizzando non poco la ripresa e l’organizzazione delle attività sportive dilettantistiche, per la nuova stagione. Abbiamo difatti superato la prima decade del mese di Luglio, e l’impossibilità di organizzare ed effettuare stage e provini, e un minimo di attività di campo, sta gravando non poco sulla programmazione stagionale delle varie società e di tutte le scuole calcio lucane.
L’augurio quindi, è quello che si possa prendere davvero coscienza, della situazione kafkiana, con una regione, che oltre ad essere quasi esente ormai da contagi, vede i propri lidi pieni di turisti provenienti da zone limitrofe, e le piazzette colme di bambini che corrono dietro ad un pallone, e che si esca da questa condizione di inerzia e di silenzio, provvedendo solertemente a fornire il regolare pass per la ripresa degli sport di gruppo, accompagnato naturalmente da tutti i protocolli e le eventuali prescrizioni del caso.