15 Febbraio 2021

Ripresa attività giovanili: strada in sensibile ascesa

di Marcello Milazzo

Nel dibattito sull’eventuale ripresa delle attività dilettantistiche delle “categorie adulte”, sia perchè oscillanti sull’eventuale rientro tra quelle di interesse nazionale, come si sta cercando ad esempio di far rientrare oltre alla serie D anche l’Eccellenza, sia sulla realistica valutazione della capacità di tutte le società interessate, nel mantenersi all’interno dei protocolli anti pandemici previsti a riguardo, si inserisce anche quello della possibile ripresa delle attività giovanili.

Fermo restando le attuale scadenze difatti, mentre dopo il via libera alle amichevoli delle giovanili professionistiche, che riportano al prossimo termine del 6 Marzo, ovvero alla scadenza dell’attuale Dpcm, come una possibile data di ripartenza dei campionati sul territorio nazionale, la stessa data sembrerebbe al momento attuale, l’ancora per la ripartenza almeno dell’attività, ovvero gli allenamenti di gruppo, anche per le giovanili dilettantistiche.

La possibilità difatti, che si possano differenziare le attività giovanili delle due leghe di appartenenza, ovverossia con una ripartenza dei campionati tra le compagini Under Nazionali, ed il perpretarsi del fermo attività per le compagini delle Under Regionali, appare piuttosto articolata, almeno dal punto di vista strettamente logico, con settori giovanili a due velocità (al via i professionisti, ed al palo i dilettanti).

La strada della ripresa delle attività quindi, comunque sia, appare in chiara salita, ed irta di rilevanti difficoltà, sia nel momento in cui si ratifichi il via a tutte le competizioni giovanili, non riconoscendo alle società la copertura delle spese medico-sanitarie, da dover sostenere in questo periodo d’emergenza Covid, sia nel caso si debba far partire solo il treno giovanile delle Leghe professionistiche, lasciando in naftalina tutte le competizioni giovanili dilettantistiche.

D’altro canto comunque, per dare ancora un senso all’attività sportiva dilettantistica, nei tre/quattro mesi rimasti, sarebbe necessario anticipare l’attuale data del 6 Marzo, e dell’eventuale via libera agli allenamenti di gruppo (come è successo per i professionisti), cosa che al momento attuale, visto anche la mancata indizione nel nuovo governo Draghi, di un Ministero dello Sport, sembra comunque alquanto lontana.

Quindi nonostante l’intensificarsi di voci e di indiscrezioni, lo scenario futuro, che non potrà comunque prescindere dall’andamento generale della pandemia, appare piuttosto confuso, e vedremo chi per primo e come, si prenderà la responsabilità di decidere sul futuro di questa stagione calcistica, con tutte le ripercussioni che in un senso o nell’altro, questa decisione potrà avere.

 

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