1 Settembre 2020

La retrocessione del Picerno in D apre nuovi scenari nel CGB

di Marcello Milazzo

La notizia che nessuno avrebbe mai voluto leggere, quella della sentenza di retrocessione dalla serie C alla serie D, per la compagine lucana dell’Az Picerno, a causa della vicenda pregressa di combine, per la partita contro il Bitonto, della stagione 2018/19, il cui fascicolo, dopo l’apparente archiviazione nella scorsa stagione, è invece stato riaperto, risultando fatale, almeno nella sentenza di primo grado da parte della Corte Federale, non solo per la società lucana, ma anche per il suo DG Enzo Mitro (quattro anni di inibizione alle attività).

Il provvedimento di esclusione quindi della società melandrina dalla Lega Pro, apre inevitabilmente nuovi scenari, nell’ambito degli equilibri e degli assestamenti di tutto il movimento giovanile lucano, escludendo quindi di fatto, anche le compagini Under melandrine, dalle ambite competizioni nazionali delle categorie (campionati italiani Berretti, U 17 ed U 15), rimescolando le carte così, sia nei tesseramenti dei giocatori di classi 2002, 2003, 2004, 2005 e 2006, già in pieno allenamento con l’Az, che nell’ambito dei tecnici da tesserare nelle tre categorie giovanili.

In caso difatti, di conferma della pena comminata in primo grado, la società lucana, sarà costretta a rivedere i propri piani, anche nel suo settore giovanile, potendo optare al limite, in caso di ripescaggio speciale, all’iscrizione ai campionati Under Regionali, oltre che a quello Juniores, dedicato alle società nazionali di serie D. A completamento dell’estate più turbolenta, mai vistasi, nel CGB, continueranno per settimane quindi, nuovi sommovimenti, come si era già assistito, partendo dai Play Off e Play Out di serie C, nella prima parte di questa incredibile stagione “post Covid”.

Ampio difatti, era il parco tecnici impegnato, grazie anche alla collaborazione di società di puro settore, nell’allestimento delle squadre del settore giovanile melandrino, di cui ricordiamo, esisteva un “pre-incarico”, sia nello staff tecnico, che in quello organizzativo, dei vari Tonino Summa, Mimmo Uva, Luigi Cammarota, Bartolomeo Filadelfia, ecc., adesso tutti teoricamente svincolati dall’impegno precedente. E stessa cosa dicasi con le rose, quasi già del tutto completate, di giocatori transitati dai regionali ai nazionali.

L’allestimento stagionale difatti, avrebbe previsto il passaggio alle squadre Under picernesi, dei vari Faraula, Corbo, Uva, Santoro, Ferrara, Bruno, Scavone, Valente, Pietrafesa, Peluso, Vaccaro, ecc., oltre che la conferma di molti pezzi, già transitati nella stagione passata, quali Martinelli, Martorano, Scaringi, Martoccia, Laurita, Sabia, ecc., tutti nomi che ritorneranno presumibilmente in ballo in ambito di allestimenti regionali, delle squadre dell’Asso Potenza e della Virtus Avigliano.

Per non parlare dei ragazzi già in orbita Berretti, o soprattutto di quelli più in evidenza, tra i classe 2003, che già effettuavano a tempo pieno, gli allenamenti con la prima squadra, dalla stagione scorsa, quali Damiano, Summa, Orsi, Leone, Giardinetti e Cerone, che dovranno forza maggiore, ridimensionare i loro piani, trovandosi improvvisamente dalla porta della terza serie, relegati invece in serie D, ed appartenenti comunque alla rosa della squadra degli Juniores Nazionali, invece che alla Primavera/Berretti.

Naturalmente tutto ciò, verrebbe scongiurato se, come ci auguriamo tutti, le accuse con l’appello in secondo grado, dovessero risultare infondate, o comunque passibili di pene più lievi. E’ un augurio che si erge forte difatti, soprattutto se pensiamo ai sacrifici volontariamente sostenuti in questo decennio, da Donato Curcio, il cosiddetto “zio d’America” della società picernese, grazie a cui, quasi esclusivamente, si deve la splendida scalata della società melandrina, in questo suo periodo d’oro.

Un finanziatore, pervaso dall’amore verso il suo paese di origine, che non merita di sicuro tutto questo, e che speriamo non veda svanire invano, il suo impegno economico e morale, che ha permesso alla piccola cittadina lucana (di circa 6.000 anime), di vivere fino ad oggi, uno splendido sogno nelle alte sfere del calcio nazionale. Che il sogno possa continuare a perpetrarsi, e che l’entusiasmo e la passione di Curcio quindi, possa non venire mai meno, in nome comunque sia, di tutto il calcio lucano.

 

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